Le microcar: molto apprezzate dai giovanissimi come alternativa allo scooter nelle grandi città, sono considerate il primo passo per entrare a pieno titolo nel mondo delle quattro ruote.

Ci si può spostare senza patire il freddo e la pioggia, seduti in comodità e trasportare borse e piccoli bagagli. Con una microcar ci si muove con grande facilità nel traffico, si può entrare nei centri storici ed è possibile sostare anche nei parcheggi per motocicli. Senza considerare un particolare non indifferente: garantiscono consumi molto ridotti.

Per guidare una microcar basta aver compiuto i 14 anni e aver conseguito la patente AM ovvero quella richiesta per i ciclomotori. Per alcune tipologie di minicar serve invece la normale patente B1 e aver superato i 16 anni.

 

La micro-car in numeri

  • 2,5 metri di lunghezza per 1,5 di larghezza

  • max 2 posti

  • cilindrata inferiore ai 500 cc

  • massa entro i 350 kg

  • velocità max inferiore ai 45 km/h

  • stessa tipologia di targa dei più diffusi motorini 50cc.

 

Ma non è tutto: questi piccoli gioielli a quattro ruote sono resi ancora più accattivanti dai numerosi accessori che rendono l’abitacolo  simile a quello di una vera auto: cinture di sicurezza, air bag, navigatore GPS, sistemi multimediali e ovviamente impianto audio con CD o MP3 – alcune hanno anche i sedili in pelle!

Insomma non è un caso se ormai le microcar sono diventate ormai quasi uno status-symbol dei giovanissimi, che però allo scoccare del 18esimo anno di età, si trovano ad affrontare il passaggio da una microcar ad una vera e propria auto. Cosa cambia? A cosa bisogna fare attenzione e cosa bisogna aspettarsi da questo importante passaggio? Vediamo punto per punto…

 

Cosa cambia con una vera auto…

Molto meno rumore. Una delle caratteristiche più note delle mini-auto è che sono spesso poco insonorizzate. Con una vera automobile anche il comfort uditivo sarà nettamente migliore!

Minore agilità. Le misure di una vera auto non sono più quelle ridotte della microcar. Ci sono quindi meno margini per “sgusciare” nel traffico di conseguenza ci si dovrà abituare a fare qualche coda in più, come tutti gli automobilisti! Di contro si potranno percorrere anche strade extraurbane (tangenziali, superstrade e autostrade) e quando il traffico lo permetterà si potrà recuperare qualche minuto superando i “fatidici” 45 chilometri orari!

Più attenzione nelle manovre e nei parcheggi. Anche trovare parcheggio o fare alcune manovre in spazi ristretti, inizialmente potrà sembrare molto più difficile. Quindi attenzione: in manovra molta più cautela e soprattutto nei primi tempi velocità bassissime!  Mano a mano che si prenderà confidenza con la nuova auto e con le sue dimensioni, questa sensazione andrà ad affievolirsi.

Maggiore potenza. Un altro punto a cui prestare moltissima attenzione: sarà bene andare cauti con il pedale dell’acceleratore! La potenza di una vera auto (anche se fosse un’utilitaria) è infinitamente più alta di quella di una microcar. I primi tempi servirà un po’ di pratica per abituarsi a regolare al meglio marce e velocità.

Maggiore stabilità e sicurezza. Rispetto ad una minicar le automobili sono equipaggiate da freni più performanti e garantiscono in generale maggiore stabilità e robustezza di tutto il veicolo.

Attenzione a costi e consumi. Con una vera auto quindi saliranno le spese per il carburante! E’ importante ricordare di tenerne conto in modo da non trovarsi al verde dopo la prima settimana alla guida!

Più spazio per amici e bagagli. Finalmente si potranno progettare viaggi anche di breve o medio cabotaggio: quattro amici e un bagagliaio più capiente per portare le borse del calcetto o la tenda per il campeggio saranno forse le conquiste che finalmente daranno la percezione concreta di essere passati alla categoria superiore!

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Dalla microcar ad una vera auto: cosa cambia
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Dalla microcar ad una vera auto: cosa cambia
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Il passaggio da una microcar ad una vera e propria auto, in genere arriva col 18esimo anno. Quali sono le vere differenze? Cosa bisogna aspettarsi? Come prepararsi al cambiamento?
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